Dipinti Dea Madre Sardegna: la mia collezione per il risveglio del femminile sacro

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Dipinti Dea Madre Sardegna: la mia collezione per il risveglio del femminile sacro

E’ tanto tempo che bramavo di portare qualcosa di unico, che riflettesse il mio viaggio di riscoperta del femminile sacro. Un viaggio fatto di un umile spogliarsi, di accettazione profonda. Il viaggio del diventare madre, figlia e sorella di me stessa.

Per più di un anno la mia anima bramava una collezione dedicata a Lei, la Grande Madre, la Madre di tutte le madri, la madre dentro ciascuna di noi. Qualcosa che potesse accomunarci tutte. Ma niente aveva ancora fatto click dentro di me affinché finalmente mi connettessi a quella immagine.

 Aspetto sempre una visione. Un qualcosa che si voglia manifestare e che arrivi dal corpo per poi espandersi ed esprimersi naturalmente attraverso colori e forme. Forse non ero ancora pronta.

Ne ebbi la certezza quando quest’anno, in una sera di fine settembre, dopo aver canalizzato una sessione di Arteterapia per un gruppo di anime in espansione, arrivò a me: chiara, semplice, limpida. Avevo appena sentito come trasmutare in arte ciò che avevo incarnato nel viaggio di riscoperta del femminile sacro.

In quel momento è nata la mia collezione d’arte Dea Madre: opere nate per risvegliare o accompagnare il femminile sacro dentro ogni donna (e uomo) che le guarda.

Le nostre antenate di Turriga: così è nata la Dea Madre dentro di me

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La Sardegna è la mia culla. Il luogo dove sono nata, cresciuta e poi…scappata via. Da brava sarda ho integrato subito le polarità del vivere nell’isola: meravigliosa fin quando i suoi limiti non ne divengono prigione. La mia infanzia e la mia vita quotidiana da bambina erano costellate di gite “al nuraghe”, notti bianche a guardare le stelle, passeggiate a cavallo… una vita vera immersa a pieno contatto con la natura. Mentre lo scrivo, mi accorgo che forse è lì che ho sviluppato la mia profonda sensibilità ancorata in un legame profondo, ancestrale, con madre natura. E ovviamente, ne ho acquisito tutto il patrimonio matriarcale in dote.

In Sardegna, fino ai tempi di mia nonna, erano le donne a tenere in mano il patrimonio famigliare: ricordo ancora che mio nonno che, non appena tornato da lavoro, donava tutta la sua paga direttamente nelle mani sapienti di nonna, una donna-casa. In casa a volte si dice che “non aveva nemmeno idea di quanto guadagnasse”. Una fiducia antica, così lontana da quella di oggi. Ma da dove arriva questa cultura così profondamente matri-lineare? La risposta è sotto i nostri piedi, letteralmente.

La Sardegna è stata una delle culle europee della venerazione della Dea Madre, fin dal Neolitico medio (4800-4000 a.C.). Le statuette della Dea Madre più antiche e toccanti d’Europa sono state trovate proprio qui: le “Dee Madri di Turriga” (Senorbì), piccolissime sculture in pietra vulcanica alte appena 10-15 cm, con seni enormi, fianchi larghissimi e il ventre gonfio di vita. Sono tra le prime rappresentazioni volumetriche del corpo femminile in tutto il Mediterraneo. Donne gravide, potenti, fertili, creatrici.

Poco lontano, a Cuccuru is Arrius (Cabras), sono state scoperte statuette con gli occhi a spirale e il triangolo pubico enfatizzato: simbolo di fertilità, di morte e rinascita. E poi le splendide Veneri in osso di Macomer, le madri stilizzate di Bonu Ighinu, le figure di Perfugas… Un vero e proprio atlante del sacro femminile scolpito dalle mani delle nostre antenate più lontane.

Queste donne del Neolitico sardo non conoscevano il metallo (o almeno, questo sappiamo di loro per ora), ma conoscevano la potenza del dare la vita. E la onoravano creando immagini della Dea Madre che tenevano nelle capanne, nei sepolcri, sotto le pietre dei nuraghi. Un culto silenzioso, ma così forte da arrivare intatto fino a noi – nelle panadas che ancora si fanno a forma di seno, nelle tradizioni di Pasqua, nel modo in cui le donne sarde ancora oggi “tengono le chiavi di casa”.

Quando ho rimesso i piedi nella mia terra, nel suoi mare, nelle sue rocce antiche dopo anni lontana, ho sentito una chiamata. Questo antico potere mi stava aspettando. E la mia collezione d’arte Dea Madre è nata proprio qui, in Sardegna (forse poteva essere diversamente?) dal desiderio profondo di ridare voce, corpo e bellezza contemporanea a quelle antenate di Turriga, Cuccuru is Arrius, Bonu Ighinu… perché il loro messaggio non si è mai spento, ma vive dentro ognuna di noi. Aspetta solo di essere riportato in vita.

Perché ho sentito il bisogno di dipingere la collezione Dea Madre

E’ così che è iniziato il mio cammino nel portare questo messaggio tanto potente quanto sacro. In fondo ogni donna lo sa, perché lo sente: c’è una iniziazione per ciascuna di noi, una chiamata all’intuito, alla sensibilità, all’amore. Una chiamata ad un mondo non razionale, femminile, che se portiamo attenzione abbastanza ed accogliamo la chiamata, sentiamo chiaramente essere la nostra guida superiore. Ci dona direzione. Saggezza. Completezza.
Noi donne siamo guidate da una forza antica, ancestrale, che va oltre ogni speculazione. L’ho sentito forte dentro di me, quando la vita mi ha richiesto di lasciare andare una parte grande di ciò che non ero più. Ed io ho abbracciato il coraggio di farlo. Ho accolto la chiamata. Ho messo da parte la paura di sbagliare e le altre mille paure che le fanno compagnia, per abbracciare la fede di un percorso unico e vivo: quello di una vita vissuta pienamente.

Quando ho ripreso il pennello in mano, ormai 3 anni fa, ho sentito fin da subito che la mia arte voleva essere un messaggero per le donne. Donne che riscoprono il loro cammino, che hanno il coraggio di lasciare andare e il fare e di essere. Donne potenti e intrinsecamente libere. Donne che non possono essere piegate. Donne che sanno, che conoscono. Che portano ed espandono saggezza. Donne profondamente libere che scelgono strade non convenzionali e abbracciano il loro modo di vivere, il loro modo di stare al mondo, il lodo modo di essere.

L’ho sentito forte, il desiderio di dare alle donne di oggi un’immagine potente e rinnovata di sé stesse, capace di abbracciare ed inglobare tutte le differenti sfaccettature che una vita al femminile presuppone. Completa, non perfetta. Capace di integrare alti e bassi. Una visione di un femminile potente e ritrovato, che ai tempi guidava il mondo a partire dalla forza creatrice di fertilità e amore.

E dopo anni fuori, ricordo ancora le lunghe passeggiate in Sardegna sulla spiaggia di ritorno da mesi vissuti in una tenda in una calda isola canaria: fu come abbracciare pienamente questa missione. Attraverso l’arte e l’arteterapia sapevo cosa avrei portato al mondo.

I miei dipinti Dea Madre Sardegna: le opere ed il loro significato

Questa collezione comprende pezzi unici 50x70cm creati con media misti su tela alta qualità, che esplorano un ritrovato essere donna attraverso le diverse fasi della vita ciclica e dell’essere.

Dea Madre, il primo pezzo, nato durante la luna nuova di Settembre, è il dipinto attraverso il quale ho lasciato cadere le maschere. “Cosa creerei se dovessi essere totalmente sincera con me stessa e con il mondo? Come porterei al mondo il mio messaggio, senza che venga contaminato da altri “modi di esprimere”?”. Dea Madre è letteralmente un togliere, per ritrovare verità. Togliere strati di chi non sono per abbracciare chi sono adesso.

Completa. Libera. Ritrovata. Abbondante.

Uno spogliarsi per essere autentica, togliere identità egoiche per appartenersi, lasciar cadere strati di cose non nostre per abbracciarsi nella nudità cruda e vera, qualsiasi essa sia. E’ un messaggio semplice quanto potente. Un ritorno all’essenza, all’essere madre di sé stesse, a ri-conoscersi guida, per sé stesse e per il mondo. E’ la potenza della creazione che si manifesta all’apice della vita. E’ fertilità, è estate, è ovulazione, è luna piena. Dea Madre è presenza, pienezza e abbondanza.

Il secondo pezzo prende il nome di “Shakti Awakening”, un inglesismo che non significa altro che “il risveglio della Shakti”. La Shakti è un’energia femminile antica, sottile quanto potente, di cui si parla ampiamente negli antichi scritti Veda è stato nel corso del tempo argomento di studio e di interesse globale. Si dice che, quando risvegliata, appaia come un serpente che, dalla base della spina dorsale, si snoda per abbracciare tutto il nostro corpo e farlo vibrare di una frequenza rinnovata, elevata, pulita: la nostra autentica. Il serpente appare come simbolo di rinnovamento e pulizia, di fluidità e fiducia, ma anche di potere, presenza e di una passione più grande per la vita che risiede nella fede di denudarsi dalle vecchie identità per rinascere dalle proprie ceneri, spogliate da una vita ancorata al presente. Un inno alla libertà che non chiede scusa e che non ha bisogno di approvazione. Il coraggio di essere pienamente chi sei. Shakti è la primavera, il risveglio dopo la latenza dell’inverno, dopo la mestruazione – la fase follicolare, la luna crescente.

La terza opera è “l’Abbraccio”: un elogio al proprio tempio interiore che anche in tempi avversi, difficili, bui, collabora e co-crea con noi in direzione di ciò che la nostra anima brama. Inizialmente pensavo di chiamarlo “Inner Temple” ovvero “Tempio Interiore”, proprio perché come un tempio la nostra interiorità, il nostro corpo, ci richiede completa presenza, cura e silenzio, soprattutto nei momenti di chiusura dal mondo esterno. Noi siamo i suoi custodi. Uno spazio delicato e vero, che richiede ritmi diversi: una sorta di devozione profonda e fede nei cicli della vita. L’abbraccio rappresenta infatti quella fase che tutti viviamo almeno una volta nella vita e noi donne (quasi sicuramente) una volta al mese: la gestazione, la chiusura per morirci e rinascere rinnovate (con la mestruazione). E’ l’inverno, dove il seme della vita è presente, ma ancora non è pronto per manifestarsi pienamente: ne puoi solo scorgere una piccola fogliolina ma piena zeppa di vita. L’abbraccio è per quelle anime che devono ricordare che in ogni morte c’è vita. E’ così ed è inevitabile. E’ ciclico. Morte e vita non possono essere separate e anzi, vanno a braccetto allegramente per consentirci di vivere autenticamente. L’abbraccio è la luna nuova, la mestruazione, l’inverno che porta freschezza, autenticità, libertà, leggerezza, rinnovamento.

In realtà L’abbraccio è letteralmente il secondo nell’ordine tra Dea Madre e Shakti Awakening. Tutti raccontano di ciclicità. Fertilità. Fede. Femminile. Matri-linearità. Abbondanza.

Perché ho scelto il verde nei miei dipinti Dea Madre

Siamo parte del tutto. Siamo uno. E’ che lo abbiamo dimenticato. Ma no, non siamo diversi da una foglia, dal mare che fluisce, da un albero che radicato, cresce i suoi primi frutti. Siamo figli delle stelle e siamo parte di qualcosa di più grande.

L’utilizzo del verde, talvolta saturo, nei miei dipinti vuole raccontare di questo legame: intrinseco e potente. Il verde è anche un colore calmante, che porta serenità, cambiamento ma anche gioia e racconta un legame indissolubile con Madre Natura, che in qualche modo incarna la Grande Madre: madre fertile e rigeneratrice.

L’abbiamo dimenticato, ma noi siamo parte. E questa è una parte importante del messaggio che porto attraverso la mia arte e attraverso la collezione Dea Madre Sardegna: appartenenza, rispetto, devozione. Le gambe ed i piedi come radici, il corpo come il tronco, la testa come la chioma. Siamo uno.

Come i dipinti Dea Madre risvegliano
il femminile sacro dentro di te

Ogni opera è pensata per essere un oracolo, intrisa di intenzionalità e consapevolezza. E’ per te se desideri portare energia nuova e pulita nei tuoi spazi. Un promemoria che porti autorevolezza, saggezza, leadership in ogni momento della tua vita. Arte che nutre i tuoi spazi e che, come un oracolo, si attiva quando ne hai più necessità ricordandoti di tornare a ciò che conta davvero. Le donne che acquistano i miei quadri amano metterli in ambienti della casa che richiamano questa sacralità: nei loro altari, oppure usarli per le loro meditazioni o visualizzazioni o semplicemente come sostegno nella loro evoluzione ed espansione.

Inoltre, ho pensato ad un qualcosa di DAVVERO speciale: ogni dipinto di questa collezione sarà consegnato accompagnato da una meditazione guidata ispirata all’energia che richiama il dipinto, in modo da essere guidata qualora ne sentissi il bisogno dalla sua stessa energia creativa per sbloccarti e fluire morbida sulle onde della vita.

Questi dipinti Dea Madre per meditazione sono perfetti per chi cerca un supporto visivo durante le pratiche quotidiane, o semplicemente un dipinto Dea Madre per altare personale che ricordi ogni giorno il tuo potere femminile sacro.

Ogni dipinto è vivo e racconta, poiché creato a mano con intenzione, passione, emozione, trasformando i tuoi spazi in luoghi eternamente e fortemente TUOI. Luoghi da Abitare, che nutrono ed allineano giorno dopo giorno la tua anima.

Dove acquistare i dipinti Dea Madre Sardegna (sconto DEAMADRE10)

Puoi scoprire e spulciare la mia collezione Dea Madre direttamente a questo link. Se sei interessato all’acquisto puoi contattarmi direttamente qui: ho riservato un codice sconto speciale per te che acquisti dal Blog: DEAMADRE10. Comunicamelo al momento del contatto, sarà lieta di darti tutte le informazioni necessarie e di accompagnarti all’acquisto di uno dei pezzi unici.

Se senti anche tu il richiamo, bentornata a casa anima. Sei nel luogo giusto. Seguimi e condividi questo articolo con chi pensi ne possa essere ispirato.

Domande frequenti sulla collezione Dipinti Dea Madre Sardegna

Chi è l’artista che dipinge la Dea Madre in Sardegna? Sono Vittoria Saba, artista sarda che vive e crea tra l’isola e il mondo. La collezione nasce dal mio ritorno alle radici matriarcali, ispirata dalle statuette neolitiche di Turriga.

Dove posso comprare i dipinti Dea Madre originali? Tutti i pezzi unici 50×70 cm sono disponibili direttamente nel mio shop online qui. Usa il codice DEAMADRE10 al momento del contatto per uno sconto speciale riservato a chi arriva dal blog.

Qual è il significato dei dipinti Dea Madre, Shakti Awakening e L’Abbraccio? Dea Madre = pienezza e abbondanza; Shakti Awakening = risveglio dell’energia femminile; L’Abbraccio = gestazione, morte e rinascita. Insieme raccontano la ciclicità sacra della donna.

Come usare i dipinti Dea Madre come altare o per meditazione? Molte donne li posizionano sull’altare personale o nello spazio sacro. Ogni dipinto è accompagnato da una meditazione guidata (audio) speciale e specifica che ricevi con l’acquisto.

Spedizione e Pagamento per i Dipinti Dea Madre Sardegna? I dipinti vengono spediti in tutta Italia e Europa con corriere assicurato (costo spedizione 30-50 € a seconda della destinazione, gratis sopra i 1.000 di acquisto €). Accetto pagamento con bonifico, PayPal o rateizzazione. Contattami per dettagli personalizzati!